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«Vento, profumo di neve in questo nostalgico, freddo, trasparente "Inverno degli angeli". Sfogliando questo libro si ha l'impressione di scorrere notti e giorni bianchi, sospesi in un'aria tagliente, a volte più dolce, di ricordi, di emozioni, dolori del passato; ancora presenti però, scolpiti nella mente dell'autore. ...Meravigliosa disperazione quella di Davide Gorga, cantata superbamente ne "La pioggia è nera". Visione della propria anima che scende come pioggia, un'anima "ribelle verso il mondo", "gioiosa verso il cielo". Un'anima diversa, sensibile, curiosa dell'invisibile, portata a scrutare i segreti del cielo più che ad interessarsi delle cose del mondo. Un'anima che, per questa sua diversità, fonde il cuore sanguinante della pioggia con il proprio. Sposa il dolore, la solitudine. Ma si consola con il sospiro delle notti e resta ad ascoltare, come "la neve ascolta mormorare le querce"». (Dalla prefazione di Elisabetta Vatielli)